Se sei un giovane architetto agli esordi del mercato ti consiglio di lasciar perdere la professione di architetto. 

Mirko ma che stai a dì? Dopo 5 e più anni di studi e nottate mi dici di cambiare lavoro?  

Tranquillo, non è necessario operare un così drastico cambio di direzione, basta operare un piccolo accorgimento. 

Sto parlando di un cambiamento di forma mentis.

Passando dal concetto di architetto al concetto di arch-imprenditore.  

Uno dei principi relativi all’imprenditoria riguarda l’ingresso in un mercato. 

E’ sempre meglio inserirsi in un mercato in crescita a dispetto di un mercato stagnante, questo perché un mercato in crescita offre (come è logico che sia) maggiori possibilità.  

Avrai capito che il mercato a cui mi riferisco è il BIM.

Non ti sto dicendo di abbandonare i tuoi sogni, ma è necessario un pizzico di pragmatismo. Mentre insegui il tuo futuro ideale è necessario campare con soddisfazione nel presente. Avere un posto di lavoro che ti offra delle garanzie e non succhi ogni minuto del tuo tempo ed ogni linfa della tua energia è importante per poter partecipare a concorsi, studiare, aggiornarsi, riflettere, confrontarsi, approfondire, viaggiare. Insomma, per diventare davvero un architetto.  

Oppure puoi lavorare 29 ore su 24, 17 giorni su 7, 698 giorni su 365 all’anno. Dedicando alla progettazione una frazione minuscola del tuo tempo, e passando il resto del tuo tempo ad eseguire. Ovviamente non retribuito, o molto poco.

Non spetta a me dirti quale strada intraprendere, il mio obbiettivo è illustrarti gli universi possibili, poi lascio a te ogni sorta di valutazione.

Photo by Brendan Church

Dopo quest’incisiva introduzione è necessaria una puntualizzazione: anche il BIM è un mondo complesso e di notevole profondità. Di conseguenza è necessario fermarsi a pensare un paio di giorni (o anche di più se lo ritieni necessario) prima di prendere una direzione.  

Devi sapere che quando si parla di BIM non si parla solo di un software, bensì di un processo con i propri strumenti. Ho scritto a proposito dei processi nel BIM in questo articolo. E devi sapere che quando si parla di mercati, ci si riferisce all’insieme delle nicchie presenti che unite concorrono a formare il mercato complessivo.  

Se sembra complicato non temere, ti faccio subito un esempio: il mercato dell’edilizia può essere scomposto in nuove costruzioni, adeguamenti strutturali, adeguamenti energetici, interior design, progettazione antincendio, progettazione del paesaggio. Ognuno di questi mercati ha a sua volta al suo interno ulteriori nicchie.  

E così via.  

Ti dico questo perché quando si parla di BIM in termini maggiormente approfonditi, si parla di ambienti, piattaforme e strumenti. Questo perché la forza del BIM è coinvolgere più figure professioniste e specializzate per governare ogni aspetto di un edificio, dalla progettazione energetica a quella antincendio. Dal momento che ognuna di queste nicchie pone problemi specifici, ognuna di esse richiede anche soluzioni specifiche, che si traducono in applicativi specifici. Questi applicativi per far sì che generino output scambiabili, è necessario facciano riferimento ad un software in grado di elaborarli.  

Fatta questa premessa, direi di iniziare.

AMBIENTE, PIATTAFORMA, STRUMENTO BIM. 

Quando si parla di ambiente BIM ci si rifà ad un contenitore di informazioni presente all’interno dell’azienda (altresì chiamato CDE – common data environment) e consiste in uno spazio virtuale dove confluiscono tutte informazioni elaborate dai vari attori coinvolti nel progetto, inclusi file standard, blocchi, etc. 

Quando si parla di piattaforma BIM  si intende l’insieme di applicazioni aventi un’interfaccia condivisa e da cui è possibile generare e condividere i dati di progetto. Ad esempio: la piattaforma Revit è composta da Revit architecture, Revit Structure, Revit MEP.  In quest’ambito, si parla di progetto e di modello dell’edificio. 

Gli strumenti BIM invece per restare in tema Autodesk, possono essere associati a Autodesk Insight per l’analisi energetica o Dynamo. Infatti quando si parla di strumenti BIM ci si rifà ad applicazioni specifiche che generano un risultato specifico in risposta ad un problema specifico come l’antincendio o le analisi energetiche.  

Quindi possiamo riassumere la relazione tra gli applicativi in in questo modo 

AMBIENTE BIM –> PIATTAFORMA BIM–> STRUMENTO BIM.

Ognuno di questi elementi è posto in relazione con gli altri, ed ognuno, come abbiamo visto, si pone rispetto all’informazione progettuale in un determinato modo (da organizzatore di informazioni, a medium, a generatore di informazioni specifiche ed utili per le decisioni progettuali). 

Quindi, con ogni probabilità le figure dei bim manager e dei bim coordinator interverranno nell’ambito di un ambiente BIM, un bim specialist negli ambiti di una piattaforma BIM o, specializzandosi, in un strumento BIM.  

Alla luce di questo, ed in virtù di un pensiero strategico, non per forza diventare bim coordinator può assicurarti chance migliori rispetto alla specializzazione in determinati strumenti BIM come strumenti riguardanti l’analisi degli impatti energetici degli edifici.

Si tratta di esempi, ma per compiere decisioni consapevoli è necessario avere una panoramica superficiale del quadro. 

Dopo questa breve introduzione, è tempo di presentarti le principali piattaforme BIM presenti sul mercato. 

N.B. non per forza una è migliore di un’altra. Se hai intenzione di emigrare per sviluppare la tua carriera all’estero, conviene orientarsi verso la piattaforma più in voga nel paese in cui vorresti andare, non dando per scontato che quello che qui va per la maggiore (Autodesk) sia diffuso in tutto il mondo con la stessa efficacia.  

Bene, sei pronto? Iniziamo la nostra carrellata di piattaforme. 

REVIT 

PRO: Revit possiede un’interfaccia, la Ribbon bar, simile a tutti i programmi autodesk, come Autocad, Inventor o 3ds. Questo agevola il primo impatto con il software, rendendo meno ripida la curva d’apprendimento iniziale. Inoltre Revit nella versione full, a differenza di quella LT, dispone di un editor di famiglie, che permette di operare mediante un apposito editor la creazione e la modifica di oggetti parametrici rispondenti a specifiche necessità. Essendo il prodotto dell’azienda leader del mercato, Autodesk, dispone di numerose librerie di oggetti parametrici pre-modellati e di notevoli corsi ad esso dedicati che rendono un eventuale apprendimento da autoditatta abbastanza fattibile. Inoltre, a livello di interscambio di dati, Revit è in grado di importare modelli da Sketchup e Rhino e Autocad, oltre che esportarli in 3ds.  

CONTRO: I contro tuttavia riguardano la gestione dei file da parte di Revit, nel senso che le modifiche che si vanno a creare incidono sui file, non sugli oggetti, questo comporta che i file di progetti complessi richiedano numerosa memoria RAM. Oltretutto qualora sia richiesta un’indagine di clash detection (verifica delle interferenze tra i vari modelli forniti dai vari specialisti) è necessario avviarla con software esterni. In materia di render Revit nella sua versione 2020 offre 2 opzioni; la prima consiste nell’affidarsi al render cloud mediante la piattaforma Autodesk A 360, oppure in alternativa consente di esportare i file in un software dedicato. Inoltre, qualora fossi interessato ad un tipo di progettazione più organica o generativa alla Zaha Hadid Revit non riesce a gestire certi tipi di forme con la stessa efficacia di Rhyno. Ragion per cui, se punti all’ingresso dopo la laurea in uno studio che si occupa di un tipo di progettazione come Zaha Hadid, forse Revit non è il software più adatto a te. Revit ad oggi gira esclusivamente su piattaforme Windows. 

BENTLEY ARCHITECTURE 

Con le super car questo prodotto centra poco.  

PRO: Possiede una libreria di strumenti parametrici ben fornita, e già posti in relazione gli uni con gli altri. Inoltre a differenza di Revit possiede buone funzionalità di supporto delle spline che permettono di generare forme organiche. La peculiarità di questo software consiste nel flusso di lavoro condiviso costantemente con altri progettisti, e con il supporto a software di modellazione parametrica. Dispone inoltre di un motore di render (Luxology) che offre una buona resa. A dispetto di Revit ha una interfaccia un po’ meno intuitiva, ma comunque più che efficace e gestibile. Il suo punto di forza principale consiste nella varietà e nell’estensione che i suoi strumenti BIM offrono, oltre alla possibilità integrata all’interno del software di verificare le interferenze. 

CONTRO: Proprio l’estensione notevole dei suoi vari moduli unita ad un’interfaccia non totalmente intuitiva fa sì che la curva di apprendimento e la conseguente padronanza del software siano più complessi rispetto a Revit ed a altri BIM. Bentley architecture e i software Microstation ad oggi girano esclusivamente su piattaforme Windows. 

ARCHICAD 

PRO: Archicad è forse il software BIM più “antico” tra tutti.  Risulta essere uno dei pochi software BIM a possedere una compatibilità sia con i sistemi Windows che Mac Os, il che se sei uno studente di architettura ed hai acquistato un portatile Mac , orientarsi su questo software può rivelarsi una scelta oculata. (l’alternativa è creare una partizione sul tuo mac per installare Windows e installare così i software necessari). Archicad presenta un’interfaccia intuitiva, dispone di un’ampia gamma di oggetti parametrici predefiniti oltre a disporre di numerosi siti dove poter trovare dei blocchi parametrici. A livello di piattaforma, Archicad si interfaccia con numerose applicazioni, garantendo un’efficace esportazione anche tramite i file IFC, mentre a livello di ambiente è possibile gestire il processo di progettazione grazie alla piattaforma BIM Cloud messa a disposizione da Archicad.  

CONTRO: Archicad ha evidenziato alcune lacune nella gestione dei disegni a scale minori (di dettaglio) e nel disegno 2d, tipico di un flusso di lavoro Autocad, oltre a manifestare difficoltà di gestione di progetti di grandi dimensioni in quanto come Revit i processi di lavoro si appoggiano sulla memoria RAM presente all’interno del pc (in-memory).  

ALLPLAN  

PRO:  Allplan è un software BIM che è compatibile sia con piattaforme Mac OS che Windows. Possiede un’interfaccia intuitiva, che permette di gestire tutti gli aspetti della progettazione architettonica, dedicando particolare attenzione alle possibilità offerte di calcolo delle quantità e di computi metrici ed alle gestione del processo grazie agli strumenti dedicati “Allplan BCM” e “Allplan Bimplus”. Inoltre in materia di render permette un collegamento diretto con il software Cinema 4d

E’ dedicato in maniera specifica all’attività edilizia (architettura ed ingegneria) e la sua offerta è rivolta a architetti ed ingegneri, con strumenti BIM dedicati all’architettura, all’ingegneria strutturale, alle infrastrutture alla prefabbricazione (unica piattaforma BIM ad avere uno strumento esclusivamente dedicato alla prefabbricazione) oltre ad uno strumento sviluppato esclusivamente per i computi metrici. Dispone inoltre di un software di Render che offre buone possibilità di rappresentazione direttamente dal modello BIM.  Allplan inoltre supporta in maniera completa la condivisione dei dati ed il supporto del formato IFC, permettendo di dialogare con 50 diversi formati di file. 

CONTRO  Allplan non dispone di uno strumento dedicato alla progettazione impiantistica, dispone di poche librerie di oggetti parametrici e non dispone di un sistema di personalizzazione degli oggetti o di progettazione parametrica. 

VECTORWORKS 

PRO: VectorWorks è un software che fa dell’interfaccia utente accessibile e dell’approccio simile alla stampa i suoi punti di forza.  (in VectorWorks è possibile impostare dei lucidi all’interno del quale lavorare, direttamente alla scala corretta, in modo tale che ciò che si veda sullo schermo corrisponda poi alla stampa) a dispetto degli altri software offre una serie di strumenti 2d per la rappresentazione bidimensionale permettendo di ottenere un’alta resa grafica. Inoltre, è disponibile sia su formato Mac OS che Windows.    

A livello di piattaforma, Vector è incentrata su un flusso di lavoro creativo, dedicando dei moduli appositi ad architetti, paesaggisti e lighting designer, oltre a mettere a disposizione il motore di render CINEMA 4D, mediante il modulo renderworks e permette di lavorare sui parametri mediante lo strumento Marionette. Permette inoltre di creare un ambiente BIM grazie al lavoro in cloud reso possibile mediante Vectorworks cloud service.  

CONTRO: La gestione dei vari livelli, categorie e piani dell’edificio non è del tutto agevole, unita ad una personalizzazione delle famiglie poco intuitiva, oltre a non avere dei strumenti dedicati all’ingegneria lo rendono indicato a chi è in cerca di software “ibridi” e che assicurino una resa scenografica.  

Ora che conosci i principali software BIM presenti sul mercato è necessario iniziare a pensare a quale direzione intraprendere.

Infatti è giunto il tempo di fornirti un’ultima chiave di lettura: oltre alla facilità più o meno esplicita software come Archicad che fanno dell’interoperabilità uno dei loro punti di forza principale sono adatti ad una carriera orientata verso realtà contenute che hanno la necessità di dialogare con molteplici professionisti che non per forza utilizzano lo stesso software.

Mentre grosse realtà prediligono software che utilizzano una filiera produttiva “meno aperta” come Revit.

A seconda di dove ambisci a lavorare o della direzione che vorresti intraprendere ti puoi dedicare all’apprendimento di un software o di un altro.

Mi auguro che l’articolo ti sia stato utile. Se ti va fammi sapere cosa ne pensi nei commenti, mi aiuterebbe a scrivere articoli migliori ; )

Nel frattempo come sempre, un grosso abbraccio e vai piano.

Mirko

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