L’orologio del tuo pc segna le 4.37 di notte, la stanza è impregnata di odore di fumo e caffè, il viso dei tuoi compagni è irriconoscibile e le occhiaie hanno scavato il tuo volto. Tuttavia non c’è più tempo. La copisteria apre alle 9 ed alle 8.30 devi essere fuori per prendere il posto e stampare in tempo le tavole per la revisione. Ti dici di stringere i denti e di continuare ad andare avanti, che prima o poi, riposerai.  

Ti sembra una situazione famigliare?  

Dalle nottate di studio ci passano tutti, soprattutto ad architettura. Le cause sono molteplici e variabili. Tuttavia, ricordo molto bene che una delle più grandi sfide durante i vari laboratori di progettazione ed i concorsi che ho affrontato è stata l’analisi del contesto.  

“L’edificio non si armonizza con il contesto” e frasi simili sono state mie fedeli compagne per anni. 

Il problema? Nessuno che mi abbia mai spiegato come analizzare un contesto. Quasi fosse una dote innata, dono di pochi geni della progettazione. 

Tuttavia, per tua fortuna non è così. 

In questo articolo ti spiegherò quali sono gli elementi che compongono un’analisi del contesto, quali tipi di informazioni entrano in gioco e come organizzarle per progettare architetture che abbiano relazioni ben definite con ciò che le circonda.  

Prima di proseguire nella lettura e scoprire come salvare il tuo sonno e migliorare i tuoi progetti ti invito a condividere questo articolo con i tuoi compagni. Per me è fonte di grande soddisfazione e a te non costa nulla. 

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Fatto? Bene direi di iniziare! 

CHE COS’E’ L’ANALISI DEL CONTESTO 

Quando si parla di analisi del contesto, ci si riferisce alla fase di ricerca che precede la progettazione.

Ciò che contraddistingue questa fase è l’attenzione dedicata allo studio delle condizioni esistenti e/o potenziali all’interno del sito di progetto.  

Immaginalo come una sorta di inventario di tutte le situazioni presenti all’interno dell’area destinata ad accogliere l’edificio che sarà costruito.  

Procedendo in questo modo sarà possibile poter valutare l’impatto che l’edificio avrà sul sito di progetto.  

A differenza di quanto comunemente non si creda, il sito non è un vuoto che ospita il nulla, ma accoglie al suo interno numerose dinamiche che come progettisti abbiamo il dovere di individuare ed analizzare.  

Per farlo dovremo conoscere i dati relativi alla posizione geografica, la forma del lotto, i confini, individuare gli elementi significativi come edifici alberi eccetera, i punti di traffico o di rumore, i tipi edilizi prevalenti all’interno dell’area, i punti di vista dal sito, e il clima. 

I TIPI DI INFORMAZIONE DA RACCOGLIERE 

Ora che hai un’idea del tipo di informazioni che puoi raccogliere, di seguito ti fornisco una serie di temi da indagare: 

Le prime informazioni che ti consiglio di raccogliere riguardano l’area di progetto, cercando di capire quali relazioni intercorrono tra l’area e ciò che la circonda. In questa fase è necessario capire quanto dista la tua area dai servizi e dalle funzioni site nelle altre parti della città.  

L’analisi del contesto di quartiere, rispetto all’inquadramento consiste in una sorta di zoom dove vengono analizzati gli immediati dintorni del sito di progetto andando ad individuare gli elementi di particolare rilievo, le destinazioni d’uso delle aree adiacenti ed altre condizioni che possono avere un impatto all’interno del progetto. 

Poi intervengono le questioni relative ai vincoli dei vari regolamenti, il regolamento edilizio, il codice civile, i vincoli urbanistici e tutto quanto deve essere rispettato a livello normativo. 

Le successive analisi riguarderanno elementi soft come: 

Elementi naturali; corsi acquatici, presenza di alberi e rocce, pendenze e tutto quanto caratterizza il contesto sotto un punto di vista naturale. 

Elementi artificiali come luoghi di culto, strade, piazze, edifici di servizio, assi visivi, spazi urbani dedicati alla collettività. 

Circolazione; riguarda tutti i percorsi veicolari e pedonali attorno ed all’interno del sito di progetto, incluse le fermate del bus, della metro, i punti di accesso al sito, i punti di accesso ai servizi e tutto quanto sia necessario a comprendere in che modo è possibile accedere al sito di progetto. 

Le sensazioni. Documenta tutti i tipi di sensazioni percepite all’interno del sito di progetto. Tutto ciò che riguarda gli aspetti visivi, tattili, olfattivi, che coinvolgono il sito di progetto. Un esempio tipico sono le viste che si vedono da una certa posizione e che influenzano la percezione del luogo. 

Elementi culturali; includono un’analisi di quello che circonda il sito in termini culturali psicologici e sociologici riguarda a metà della popolazione l’etnia la densità tipo di lavoro che fanno i loro valori il reddito medio delle famiglie che vivono con luoghi le tradizioni che vivono questo per disegnare dei luoghi che siano in linea con la popolazione del luogo. 

Il clima; in questo ambito rientrano tutte le condizioni climatiche che interessano l’area di progetto. L’irraggiamento solare, l’ombreggiamento dato da altri elementi preesistenti ed eventuali analisi relative ai venti prevalenti. Questo passaggio è necessario per un duplice motivo; rispondere alle sfide climatiche che il nostro pianeta ci ha posto e rispettare le normative vigenti (se vuoi saperne di più a riguardo puoi leggere questo articolo). 

Procedendo con questo tipo di analisi, si ottengono due tipi di informazioni: le informazioni hard e le informazioni soft.  

LE INFORMAZIONI HARD E SOFT 

Quando mi riferisco ai dati soft mi riferisco a tutte le informazioni relative agli elementi esistenti all’interno del sito di progetto che possono essere modificati o che non sono vincolanti come i panorami che circondano l’area, l’esistenza di odori o di rumori particolari, l’utilizzo non “ortodosso” dell’area (un esempio di utilizzo non ortodosso è rappresentato da dei parcheggi che possono diventare luoghi di ritrovo o campi da calcio improvvisati). I dati hard invece sono elementi come le norme descrittive, i confini di progetto, l’area di progetto o la presenza di servizi esterni che non possono essere modificati.  

Risulta importante classificare le informazioni perché in questo modo si dispone di un senso di priorità quando si inizia a progettare. Chiaramente i primi dati da individuare sono i dati hard in quanto elementi non modificabili.  Procedendo in questo modo, nel momento in cui si inizia ad intervenire all’interno di un sito, si ha ben chiaro il senso dei punti di valore e delle debolezze proprie di quell’area, degli elementi che rappresentano dei punti di forza che devono essere salvaguardati o rinforzati e degli elementi negativi che devono essere schermati o eliminati. 

Il passo successivo consiste nell’assegnargli delle priorità. Infatti non ogni informazione ha lo stesso peso all’interno del sito. Ogni sito è differente e un’informazione che in un sito risulta essere più rilevante per una serie di motivi, in un altro può risultare meno rilevante. Organizzarle in un sistema ordinato ci aiuta a definire le priorità degli ambiti di intervento.

 

Ognuno dei riquadri presenti all’interno dello schema conterrà le riflessioni ed una descrizione degli elementi rilevanti che hai individuato.

Organizzarli in termini di importanza ti aiuterà a focalizzare le tue scelte progettuali sugli aspetti che hai individuato come prioritari del sito di progetto, dando meno risalto ad elementi che hai individuato essere secondari all’interno della tua chiave di lettura del sito di progetto.

In un processo progettuale che tiene conto sia delle necessità espresse dagli utenti e sia degli elementi presenti all’interno del contesto esiste la possibilità che si venga a creare un conflitto tra queste due forze. Non temere, puoi riuscire a gestirlo con le tre tecniche che sto per illustrarti. 

COME GESTIRE UN PROGETTO IN ARMONIA CON IL CONTESTO 

Abbiamo visto come sia il contesto sia le funzioni siano due elementi generatori del progetto. Le funzioni tendono a spingerti a disporre gli edifici all’interno del lotto in modo da rendere il più razionale possibile la loro posizione all’interno dell’area. Il contesto al contrario, ti spinge a disporre gli spazi maniera tale da rispondere al meglio a quelle che sono le “sollecitazioni” esterne.  

Ovviamente è necessario mediare tra queste tensioni. Per farlo ti suggerisco 3 tecniche. 

Progettare significa prendere decisioni. Quindi risulta necessario decidere quale approccio scegliere:  

1 qualora decidessi di dare maggior importanza alla disposizione delle funzioni rispetto al contesto (che in nessun caso deve essere trascurato), è possibile concentrarsi sullo studio dei diagrammi “zonali” disponendoli all’interno del lotto di progetto. Collegandoli tra loro le relazioni rimangono invariate, mentre si ricerca una disposizione che sia coerente con il contesto circostante.  

2 Se invece decidi di dare un peso maggiore ad una distribuzione il più ottimale possibile degli spazi, è possibile approcciarsi al sito di progetto posizionandoli in quella che a tuo avviso sia loro posizione ottimale, indipendentemente o meno dalla presenza o meno degli altri spazi. Quando tutti gli spazi sono stati posizionati, è possibile iniziare ad aggregare tutti i volumi studiando un sistema distributivo efficace.  

3 Il terzo approccio risulta appropriato quando il progetto che sei chiamato a sviluppare è particolarmente grande e sono presenti diversi componenti del sito. Vista la grandezza del problema, è necessario ridurlo, al fine di renderlo più gestibile.  

In questo caso potrebbe essere necessario occuparsi del posizionamento dell’edificio o di gruppi di edifici prima di poter decidere la posizione dei loro spazi. In questa modalità di procedere i principi e le intenzioni non sono diverse rispetto a quelli nei primi due approcci, semplicemente la scala dei componenti che è necessario gestire è più grande.  

Concludo ricordandoti come il sito di progetto si sviluppi non solo in pianta, ma anche in sezione. E’ necessario quindi indagare anche in sezione i rapporti che i nostri edifici instaurano con il contesto.  

Bene, direi che per oggi è abbastanza. 

Mi auguro che grazie a questo articolo te riesca a dormire… un po’ di più. 

Come sempre, ti mando un grosso abbraccio e vai piano. 

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