Immagino che se stai leggendo questo articolo fin dal primo momento in cui hai messo piede in università il tuo sogno era uno soltanto: aprire uno studio d’architettura tutto tuo. 

Tuttavia con l’ingresso nel mondo lavorativo avrai capito che non sarà così facile come ti immaginavi. 

Diciamoci la verità: parafrasando il titolo di un celebre film l’Italia “non è un paese per giovani architetti”.  

Anzi, già non sembra essere un paese per architetti, figurarsi per giovani progettisti.  

Perché dico questo? 

Secondo Cresme (Centro Ricerche Economiche Sociologiche e di Mercato nell’Edilizia) in Italia nel 2013 erano presenti più di 150.000 architetti iscritti all’ordine (senza contare quelli non iscritti all’ordine che svolgono comunque mansioni di collaborazione, questo significa che per ogni 1000 abitanti sono presenti 2,5 architetti. In pratica è presente un architetto ogni 400 abitanti presenti in Italia. A questi 400 abitanti andrebbe sottratto chi non ha potenzialità di spesa (come i bambini ad esempio) ed il gioco è presto fatto. 

Il mercato non sembra essere dei più floridi. 

Alla luce di come stanno le cose mi sento di dirti che hai a disposizione 3 possibilità per svolgere con moderato successo la professione di architetto:  

Cambiare lavoro.

Cambiare paese.

Cambiare forma mentis.  

Se non ritieni accettabili le prime due opzioni allora continua a leggere, ti spiegherò il modo di pensare che ti aiuterà ad aprire uno studio d’architettura tutto tuo. 

In che modo? 

Cambiando il tuo punto di vista ;-). 

PERCHE’ NON BASTA PIU’ UNO STUDIO. 

Sono finiti i tempi dove bastava avviare uno studio ed il lavoro veniva a bussare alla tua porta.  

Ora il processo di acquisto si è evoluto, spesso gli acquirenti sono più informati dei venditori stessi. 

Se i tempi si sono evoluti, è necessario evolversi con essi.  

E’ necessario cambiare il concetto che hai, trasformandolo da “studio di architettura” a “impresa di servizi creativi”.  

Il concetto d’impresa porta con sé numerosi significati differenti rispetto al concetto di studio professionale, tra cui l’introduzione di processi di produzione, di rapporti con i clienti, di misurazione dei risultati, di marketing.

Tutte componenti assenti nella concezione di studio d’architettura generalmente diffusa. 

Quindi se vuoi avviare il tuo studio devi imparare a pensare come un imprenditore, gestendolo come un manager e portando valore come architetto. 

Se ti sembra che la descrizione che ti ho appena fatto somigli più ad un essere mitologico che ad una persona non temere, nello svolgimento pratico non si tratta di nulla di così epico 🙂

In tuo soccorso giunge quello che viene definito “modello di business” che non è nient’altro che una rappresentazione schematica del funzionamento della tua attività. 

Ti serve per comprendere in che modo riesci ad impiegare le risorse a tua disposizione per produrre valore per i tuoi clienti ed essere così di conseguenza retribuito.  

Un modello di business ti aiuta ad avere con un colpo d’occhio quelle che sono le spese sostenute, i clienti a cui ti rivolgi, i servizi che offri, in che modo porti valore, le entrate che ottieni al fine di ottenere alla fine del processo di produzione un profitto. 

MODELLI DI BUSINESS PER ARCHITETTI 

Per aprire il tuo studio d’architettura di successo hai bisogno di un modello di business che si riveli vincente. Per realizzarlo devi miscelare con successo questi tre elementi: 

Un target di mercato a cui indirizzi la tua offerta. 

Il sistema di offerta specifica, ovvero una combinazione tra le tue risorse ed il modo in cui portano valore al cliente. 

La struttura, ovvero l’insieme delle tue risorse. 

esempio di modello di business

Il modello che otterrai dovrà confrontarsi con la competizione che è presente per nel mercato. 

Ogni volta che vincerai la sfida con i tuoi competitor vincerai un cliente.

Non male vero?

Ma dove si trova questo mercato e come funziona?

IL MERCATO DELL’EDILIZIA

Comprendere il concetto di mercato non è difficile come sembra. 

Prova ad immaginare un mercato rionale con le sue bancarelle. La somma delle persone presenti all’interno del mercato rappresenta il mercato complessivo a cui puoi rivolgerti (quello dell’edilizia nel nostro caso).  

Le persone disposte intorno ad una determinata bancarella (struttura) come ad esempio può essere quella dei capi di vestiario che grazie ai suoi prodotti (offerta specifica) risponde ad uno preciso bisogno di tot. persone che in quel momento hanno bisogno di un vestito (target) prende il nome di segmento di mercato (in ambito edile i segmenti di mercato possono essere il retail, gli hotel, gli uffici, i servizi di sostenibilità ambientale etc.). 

Avrai intuito che è necessario che ci sia corrispondenza tra ciò che sei in grado di offrire e l’interesse dei tuoi clienti. 

Definire esattamente la tua offerta specifica ti aiuterà a definire con maggior precisione il tuo modello di business. 

Prima di tutto però è necessario che tu definisca la struttura a tua disposizione, solo successivamente potrai proseguire analizzando le potenzialità di un determinato segmento di mercato.

Bene torniamo alle nostre bancarelle.  

Proprio come succede all’interno di un mercato rionale, esistono bancarelle che lavorano di più sui volumi di vendita ed altre che vendono meno prodotti ma ad un prezzo più alto forti della loro qualità, il tutto in un arco di tempo definito (generalmente le ore della mattina) che determina la redditività di quella bancarella.

Redditività = (unità vendute x prezzo unità)/ore di apertura della bancarella.

Lo stesso ragionamento è necessario per capire la potenzialità di un determinato segmento di mercato, al fine di decidere se il target ipotizzato sia interessante da attrarre. 

Per attrarre un determinato target è necessario avere una offerta adeguata che si concentri sul valore generato per il cliente nella durata complessiva del rapporto professionale (dal primo brief di progetto alla fine lavori). 

Quando individui un target che ritieni valido, è necessario comprendere quali sono le offerte esistenti da parte dei tuoi concorrenti in relazione a quel target e possibilmente, studiarne una maggiormente efficaceIn questo articolo puoi vedere come fare un’analisi della competizione e studiare un posizionamento efficace.

Attento però; se noti che esistono numerose imprese con un’offerta simile per il segmento che hai individuato, il rischio è quello di competere sul prezzo con tutto ciò che ne consegue sulla redditività. 

La regola d’oro per aprire (e mantenere aperto) con successo il tuo studio d’architettura è disporre di uno o più segmenti di mercato abbastanza ampi da permetterti di avere un flusso di clienti (ed utili) costante.

LA STRUTTURA DEL TUO STUDIO DETERMINA IL TUO MODELLO DI BUSINESS 

Per riuscire a garantire i risultati pubblicizzati dalla tua offerta hai bisogno di avere la struttura professionale adeguata.  

Puoi equiparare la tua offerta ad una promessa, assicuri al tuo cliente determinati risultati grazie al tuo operato, ma devi essere in grado di tradurli in realtà. 

Nota bene, qualora lo studio d’architettura che vuoi aprire contempli all’inizio solamente una persona (cioè te) la struttura non sarà il tuo telefono ed il fax, bensì il set di skill, qualifiche, attestati che hai sviluppato fino a quel momento.

Ad esempio se vuoi dedicarti alla progettazione antincendio ma su 10 persone presenti nel tuo studio solo una o nessuna ha l’abilitazione forse quel target di mercato non corrisponde alle tue possibilità. 

Detto questo generalmente la struttura di uno studio comprende tre profili distinti in base alle loro competenze e alla loro esperienza: 

profili junior; sono coloro che hanno la minor esperienza e si occupano di attività principalmente esecutive come il disegno e l’elaborazione degli input fornitogli dai profili senior.  

profili senior; sono coloro che dispongono di un grado di esperienza maggiore, si occupano di coordinare i profili junior sotto la loro responsabilità e di comunicare gli andamenti dei vari progetti ai partner-soci titolari 

partner – soci titolari; sono coloro che detengono parte di proprietà dello studio e si occupano di gestire i rapporti con i clienti e di trovarne di altri o di prendere le decisioni strategiche per lo studio. 

La quantità di queste figure professionali all’interno di uno studio incide direttamente sull’offerta che lo studio è in grado di formulare.

Più progetti complessi lo studio segue più avrà bisogno di personale senior da affiancare ai profili junior. Viceversa più sono presenti profili specializzati all’interno dello studio e più saranno i progetti complessi che lo studio potrà seguire.  

TIPOLOGIA DEI MODELLI DI BUSINESS 

I profili professionali non influenzano solamente l’offerta dello studio, ma ricadono anche nel modo in cui un lavoro viene sviluppato all’interno della struttura organizzativa, definendo di fatto il modello di business dello studio. I modelli più diffusi si concentrano: 

Sulla specializzazione:

Questo modello è basato sull’esperienza specifica complessiva dello studio in una determinata nicchia come ad esempio la progettazione antincendio o la progettazione ospedaliera.  

Se vuoi utilizzare questo modello di business avrai bisogno di un ristretto numero di profili senior dotati di una grande esperienza nell’ambito d’intervento. L’offerta si basa principalmente sulla capacità di offrire soluzioni innovative e di rispondere efficacemente a problematiche progettuali specifiche. 

 Sull’esperienza:

Lo studio che basa la sua offerta sull’esperienza dei suoi collaboratori offre la possibilità di realizzare progetti complessi di varie tipologie come stadi, ospedali, centri commerciali, cinema etc.  

Vista la varietà dei progetti e le sfide differenti che ognuno di esso pone, se vuoi utilizzare questo modello di business è necessario formare un network di collaboratori attivi nelle varie discipline specialistiche, come strutturisti, impiantisti, designer, etc. i quali dovranno fare riferimento ai progettisti senior chiamati a gestire la commessa. 

Sull’efficienza

Lo studio che decide di adottare questa tipologia di modello è strutturato per sviluppare progetti poco complessi e molto ripetitivi facendo leva su una standardizzazione delle operazioni, concentrandosi di conseguenza sulla possibilità di lavorare su grossi volumi proponendo prezzi competitivi.  

Un esempio può essere uno studio che basa i suoi progetti d’arredo esclusivamente utilizzando prodotti Ikea e Mondo Convenienza.  

Utilizzando solo due cataloghi d’arredo lo studio può così concentrare l’80% del tempo alle attività relative la disposizione degli arredi a differenza di un altro studio che attinge ad un catalogo più amplio con tutto ciò che ne consegue in termini di tempistiche e di redditività di una commessa. 

È importante quando decidi quale tipo di modello di business adottare, assicurarsi che tale modello sia in linea con le necessità ed i desideri del segmento di mercato individuato come target. 

Analizzare ciclicamente il contesto competitivo è utile per individuare potenziali aree lasciate scoperte dagli altri studi che possono corrispondere al modello di business del tuo studio e dell’offerta che esso può proporre in modo da ottenere nuove commesse. 

Bene direi che ci siamo, hai tutti gli strumenti per iniziare a pensare come aprire il tuo studio d’architettura di successo.

Ora che conosci i concetti di modello di business, di struttura di uno studio di offerta di valore ed i principali tipi di modelli di business per studi d’architettura puoi:

  • Individuare il segmento di mercato che offre le maggiori opportunità 
  • Studiare il posizionamento migliore per il tuo studio 
  • Individuare il modello di business più pertinente alla tua struttura attuale 
  • Sviluppare proposte di valore in linea a quelle che sono la tua struttura ed il tuo segmento di mercato di riferimento.  

Grazie a questi semplici passi potrai aumentare le performance del studio, ottenendo più lavori idonei alle tue capacità e dormendo sonni più sereni. 

Se vuoi trovare ulteriori idee, concorsi e contatti puoi provare a leggere https://www.condominiosolutionseventi.it/

Direi che per oggi è tutto. 

Come sempre un abbraccio e vai piano 

Mirko 

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