L’85 % degli architetti in Italia pensano che utilizzare il BIM significhi utilizzare un software che permetta di lavorare in BIM. Niente di più sbagliato. Come ho spiegato in questo articolo, il BIM è un processo.

Dunque, che differenza c’è tra il lavorare nel mondo del BIM e quello dell’architettura?

Provo a riassumerti il tutto con due frasi;

L’architettura riguarda il processo di sviluppo e definizione di un’idea di spazio.

Il BIM è il processo che permette a quell’idea di essere realizzata.

Il Building Information Modeling è un processo che pone al centro di tutto un modello virtuale dell’edificio grazie al quale è possibile gestire il progetto di una costruzione attraverso la sua pianificazione, progettazione, la simulazione delle fasi di cantiere ed il funzionamento una volta che essa è conclusa. Quando questo approccio collaborativo e interdisciplinare viene ottimizzato, esso può migliorare le operazioni di qualsiasi organizzazione.

Il BIM fornisce a progettisti, appaltatori e proprietari un processo per migliorare il processo decisionale, la qualità e la tempestività. Al centro di questo approccio BIM ci sono i flussi di lavoro incentrati sul modello (modelli geometrici e di dati) che supportano l’esecuzione del progetto e la gestione del ciclo di vita degli edifici.

LE PRINCIPALI RISORSE DI UN PROGETTO BIM

Per permettere che il modello funzioni in maniera adeguata sono necessari 3 elementi complementari tra loro:

La tecnologia

Le persone

Il processo

Per tecnologia si intende il software BIM utilizzato, per persone il team di lavoro, ed il processo è l’insieme di operazioni necessarie affinchè le informazioni circolino in maniera precisa ed efficace tra tutte le persone coinvolte all’interno del progetto.

Attraverso una gestione efficiente dei dati durante il progetto, una condivisione delle informazioni effettuata in maniera strategica può portare ad una migliore integrazione degli output di progetto e di conseguenza ad una maggiore interoperabilità tra tutti gli attori coinvolti.

Grazie a questi dati è possibile analizzare un modello che sia la somma dei contributi delle varie discipline.

Rendendo queste analisi facilmente accessibili, è possibile comprendere le conseguenze delle decisioni progettuali interrogando il modello in in 2D, 3D (visualizzazione, rilevamento delle interferenze), 4D (tempo), 5D (costo).

Viste le premesse avrai capito che esiste un’enorme differenza tra il lavoro in BIM ed il classico flusso di lavoro in ambito architettonico  (CAD).

Lavorare in ambito BIM richiede personale ed una formazione differente rispetto ad un classico processo CAD.

Questo si ripercuote sulle tempistiche, sulle modalità di produzione di un elaborato, sulle informazioni di partenza necessarie per produrlo. Ad esempio, se si vuole disegnare una sezione, in autocad è possibile ottenerla iniziando a disegnarla immediatamente , mentre se la si vuole in BIM è prima necessario realizzare il modello dell’edificio con tutto ciò che ne consegue in termini di modellazione e tempistiche prima di poter ottenere la singola sezione.

Tuttavia, una volta sviluppato il modello, è possibile ottenere numerosi ulteriori elaborati; cioè sezioni, prospetti, diagrammi, analisi e rendering 3D. Per sfruttare questo flusso di lavoro, lo staff e i progettisti devono considerare la differenza di processo tra il CAD ed il BIM.

LA CURVA DI MACLEAMY

Anni fa, Patrick MacLeamy, allora CEO di Hellmuth, Obata, + Kassabaum, ha illustrato questo flusso di lavoro tramite un grafico che descrive la mole di lavoro necessaria in ogni fase del progetto e le possibilità di modifica.

Il grafico, che è noto come curva di MacLeamy , non intende semplicemente comunicare che la metodologia BIM implica uno spostamento del lavoro all’inizio del processo di progettazione; piuttosto, vuole sottolineare le possibilità di poter creare un valore progettuale più elevato grazie a decisioni che vengono anticipate a monte del processo progettuale, prima che i cambiamenti diventino troppo difficili o costosi da attuare. L’asse x del il grafico rappresenta le fasi del progetto dalla progettazione concettuale fino alla realizzazione, mentre l’asse y rappresenta la quantità di sforzo in ciascuna fase.

curva di MacLeanny

LE FIGURE PROFESSIONALI ALL’INTERNO DI UN PROGETTO BIM

Alla luce di quanto ti ho evidenziato ecco i ruoli principali che sono generalmente coinvolti in un progetto BIM:

Architetto: Genera l’intento progettuale dalla fase di pianificazione fino alla progettazione, assicurando il raggiungimento dell’intento progettuale

BIM Specialist: è un esperto di modellazione in BIM e di condivisione delle informazioni, funge da punto di mediazione tra il BIM Coordinatore l’architetto.

BIM Coordinator: Dirige il flusso di lavoro BIM tra progettazione e produzione dei modelli e degli elaborati richiesti.

Bim Manager: è la persona incaricata della corretta amministrazione dei progetti BIM all’interno di un’organizzazione. Il manager assiste nello sviluppo dell’esecuzione BIM di un progetto, pianifica, sviluppa e applica gli standard BIM, fornisce indicazioni e gestisce i processi che amministrano il BIM

Questi ruoli rappresentano le figure di cui è necessario tenere conto in qualsiasi progetto BIM. Per i progetti più complessi, molteplici persone potrebbero ricoprire lo stesso ruolo, mentre per i progetti più piccoli la stessa persona potrebbe ricoprire più ruoli.

I COMPITI DI OGNI PROFESSIONISTA ALL’INTERNO DI UN PROGETTO BIM

Il ruolo dell’architetto progettista è quello di generare la proposta progettuale e gestire il progetto. I progettisti in genere interagiscono con il processo BIM controllando l’aderenza del processo alle loro idee. Per molti, questo significa gestire il passaggio dai layout 2D a un modello 3D. Per gli architetti che hanno più familiarità con gli strumenti BIM, questo potrebbe significare la creazione di un modello di volumetria concettuale.

Le responsabilità tipiche di un progettista includono:

Creare modelli progettuali iniziali mediante la modellazione 3D utilizzando masse concettuali, la creazione di elementi architettonici e la verifica che il modello risponda alle norme vigenti.

In altre parole il principale compito dell’architetto è quello di garantire che il progetto sia edificabile.

Mano a mano che i modelli virtuali vengono sviluppati, gli architetti risolvono tutte le questioni legate alla fattibilità come ad esempio la definizione dei tipi di pareti o la risoluzione di conflitti progettuali (ad es. tra normative differenti come può essere il caso della normativa sulle barriere architettoniche e quella sull’antincendio).

Il ruolo del BIM Specialist

I BIM specialist sono coloro che sono specializzati nell’utilizzo di un software BIM in un determinato ambito (architettonico, impiantistico, strutturale etc), hanno il compito di realizzare i modelli secondo le specifiche comunicate, di aggiornare i modelli per adeguarli alle modifiche indotte dalle altre discipline o per aggiornarli in seguito a delle revisioni.

Il ruolo del coordinatore BIM

I BIM coordinator supervisionano le modalità con cui il progetto BIM viene sviluppato ed i file che vengono generati attraverso tutte le fasi del progetto. Sono responsabili del controllo e del fatto che i modelli prodotti siano conformi agli standard previsti dal Bim execution plan (BxP).

Tra i compiti del bim coordinator è possibile annoverare il controllo della denominazione corretta dei modelli, il controllo della versione del file generato e che tutti i dati della risorsa realizzata siano pertinenti e completati con i valori appropriati.

Ulteriori compiti di un bim coordinator consistono nel coordinare le richieste di informazioni da parte dei fornitori e di determinare se i dettagli del modello esistono già nelle librerie di oggetti esistenti. Dove i componenti del modello non esistono, è loro compito decidere se crearli o delegare la loro creazione nel rispetto degli standard delegandone la responsabilità.

Il ruolo del BIM Manager

Il bim manager gestisce e coordina i vari modelli BIM, coordinando i flussi informativi, determinando gli standard di progetto e dei livelli di dettaglio (LOD) dei vari elementi presenti all’interno del modello. Ha inoltre il compito di elaborare i capitolati informativi ed il bim execution plan, gestire il coordinamento dei server per la condivisione dei file e di gestire l’ambiente BIM entro cui sono chiamati a lavorare i BIM specialist e coordinator.

CONCLUSIONI

Bene direi che per oggi è abbastanza.

Abbiamo visto la differenza tra progettazione architettonica classica ed in ambiente BIM.

Ti ho illustrato i vantaggi che comporta progettare in BIM.

Abbiamo scoperto le figure coinvolte all’interno di un processo BIM ed i loro compiti.

Come sempre, un abbraccio

Vai piano.

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